Arresto a Roma per il sabotaggio del Nord Stream: nuove ombre sul caso che scuote l’Europa
- Maurizio Zilio
- 24 ago
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 25 ago
Roma, 24 agosto 2025 – Un cittadino ucraino è stato arrestato nella capitale italiana con un mandato di arresto europeo, accusato di aver preso parte al sabotaggio del gasdotto Nord Stream, avvenuto nel settembre 2022. L’inchiesta, riaperta con nuove prove, potrebbe ridefinire non solo la mappa energetica europea ma anche gli equilibri geopolitici e di sicurezza all’interno della NATO.
Secondo le prime ricostruzioni investigative, l’uomo faceva parte di una piccola squadra di sabbatori che avrebbe operato a bordo della barca a vela Andromeda. Il gruppo, con grande perizia tecnica, sarebbe riuscito a collocare esplosivi lungo i tratti sottomarini del gasdotto, causando una delle più gravi crisi energetiche e diplomatiche degli ultimi anni.

Le indagini europee e il ruolo dell’Italia
L’arresto è avvenuto a Roma grazie alla collaborazione tra le autorità italiane e i partner europei. Le indagini hanno permesso di identificare collegamenti diretti con reti paramilitari e con apparati di intelligence, anche se al momento non vi è una conferma ufficiale di mandanti statali.
L’Italia, trovandosi oggi al centro dell’operazione, conferma la sua importanza strategica nel quadro della sicurezza energetica europea e della cooperazione internazionale contro il terrorismo e il sabotaggio infrastrutturale.
Impatti geopolitici ed energetici
Il sabotaggio del Nord Stream non ha solo distrutto una delle principali arterie energetiche tra Russia ed Europa, ma ha anche generato una frattura nelle relazioni internazionali. La vicenda continua a dividere l’opinione pubblica e i governi: da un lato si ipotizzano operazioni condotte da Stati ostili, dall’altro cresce il timore che gruppi indipendenti possano compromettere la stabilità energetica globale.
L’arresto a Roma riaccende dunque i riflettori su una vicenda mai chiarita, che rimane un punto critico nei rapporti tra Unione Europea, Russia e NATO.
Sicurezza energetica sotto minaccia
Il caso Nord Stream conferma quanto le infrastrutture energetiche siano vulnerabili ad atti di terrorismo e sabotaggio. La protezione di oleodotti, gasdotti e reti elettriche è oggi una priorità assoluta per l’Europa, che deve fronteggiare non solo la minaccia militare tradizionale ma anche quella ibrida, fatta di attacchi informatici e operazioni coperte.

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